giovedì 27 marzo 2014

PROPRIETA' PRIVATA

Sono arrivate lunedì con un volo direttamente dalla Sicilia. Madame Za-zà le ha viste dopo un paio di giorni, il lasso di tempo che per dovere dedicano a sistemare i bagagli e salutare i parenti più stretti.Lei è sempre uguale, capelli corti rosso ciliegia e occhiali da maestra che le scivolano sulla punta del naso e che rimette a posto con un preciso colpo di mano, ormai in automatico.Per l
a piccola di casa invece è un altro paio di maniche. Madame Za-zà aveva incontrato la terzogenita lo scorso anno e non c'è da stupirsi se uguale non sia.Alta, bionda, espansiva e chiacchierona. Già in piena fase dei perchè. Passano un giorno assieme, incastrato tra altre visite per loro e tra lavoro e incombenze varie per Madame. Arrivano a casa dove le aspetta la Ciccetta. -Com'è bella, rende meglio dal vivo che in foto. E' la fotocopia di suo padre Madame gongola, con gli occhi luminosi.Si preparano un caffè mentre le bimbe giocano. Oddio, giocare è una parola grossa. La Ciccetta scruta con aria circospetta le nuove arrivate. Sta al centro della stanza e osserva attentamente ogni loro mossa. Greta invece si guarda attorno curiosa. Poi con un sospiro soddisfatto si avvia verso la cesta dei giochi. La Ciccetta non gradisce, si capisce subito. Parte alla carica con il dito proteso in avanti. -No no no no- urla strappando il gioco di mano alla piccola ospite, che parte al contrattacco, riprendendosi il maltolto. -E' mio!- afferma con incrollabile sicurezza. E appoggia il gioco sul tavolo, fuori portata dalla Ciccetta. -Non è tuo- tenta di spiegarle la sua mamma, con pazienza e restituendolo alla legittima proprietaria. La quale, dal canto suo, scaraventa l'oggetto a terra.Se non è nelle mani di qualcuno, perde in automatico punti-interesse. Greta nel frattempo ha tolto dalla cesta altre cose, che non appena capitano tra le sue mani diventano automaticamente sue.Velocemente le nasconde dove la Ciccetta non può arrivare.Frustrata, la piccola anfitriona si sgola con i suoi "No no no", correndo da un capo all'altro della stanza e protendendo le mani verso i suoi giocattoli irraggiungibili. Presa da un attacco di furia cieca, si scaraventa sulla bambina e la morde.Inorridita, Madame tenta di separare le bimbe, con scarsi risultati. Greta da uno spintone alla Ciccetta, che cade rovinosamente a terra. E qui scoppia il caos: pianti, urla e le due amiche che tentano di consolare le rispettive figlie e contemporaneamente di scusarsi per il loro comportamento. Decidono di offrire alle bimbe la merenda, per calmare gli animi. Ma anche qui la cosa degenera: ognuna vuole mangiare quella dell'altra.Il risulato è che la merenda finisce sul pavimento, assieme al succo di frutta. Madame e l'amica puliscono alla bell'e meglio, tenendo sempre d'occhio le due lottatrici.L'intero pomeriggio trascorre tra "E' mio!" e "No no no". A sera, stremata, la mamma di Greta raccatta la figlia per tornarsene a casa. La Ciccetta, infingarda, si avvicina e le schiocca un bacio sulla guancia. Greta se ne esce con un: "E' proprio simpatica la tua bambina". Ciao, arrivederci. Ci vediamo il prossimo anno.

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