martedì 13 maggio 2014

DIVERSITA'

Ieri lezione di yoga. Madame ovviamente per l'incolumità del piccolo nella pancia ha dovuto dare la lieta novella al Maestro, il quale, dopo i convenevoli di rito, le ha detto con tono rassicurante: "Tranquilla, ci penso io!". Frase che si è tradotta in una serie di esercizi differenti rispetto a quelli del resto della classe. Così Madame si è sentita diversa. Di nuovo. Eh sì, perchè nel corso della sua vita specialmente nell'età ingrata dell'adolescenza Madame Za-zà ha cercato in tutti i modi di uniformarsi, di fare la brava pecorella appartenente al gregge. Invece le cose sono andate in tutt'altro modo. Ma da anni ha smesso di preoccuparsi di questo, ha smesso di cercare ad ogni costo l'approvazione degli altri, ha smesso di svilire se stessa, le sue idee e il suo carattere. Adesso le piace quasi essere diversa. Le piace non seguire le mode, a meno che non la rispecchino veramente, le piace il suo corpo che esula dai canoni delle ragazze-stecchino, le piace tenersi in forma ma senza l'ossessione della bilancia. In un mondo dove le donne in carriera la fanno da padrone, lei adora l'essere mamma, anche se mamma che lavora. Ama i suoi capelli ricci mentre tutti vorrebbero essere lisci, ama frequentare le biblioteche e le birrerie, ama la pizza in un'epoca in cui è scattata la moda del sushi.Non ha la fobia di invecchiare, anzi, pensa che le rughe conferiscano un certo fascino al suo viso. Non si sente superiore agli altri, ma sicuramente ha smesso da anni di sentirsi inferiore. Madame adora frequentare e conoscere le persone e tenta di farlo senza pregiudizi. E' vero, molto spesso purtroppo è rimasta delusa, amareggiata e ferita, ma questo non le ha impedito di continuare a intessere relazioni sociali. Ed è sempre stupita quando si guarda attorno e vede tutti gli amici che ora ha. Se prima veniva additata come quella strana, ora viene additata come quella cool. Che poi, come si definisce cool una persona? Dopo un lungo percorso fatto di negazione e di accettazione Madame Za-zà ha scoperto se stessa. E quello che vede le piace proprio. C'è ancora tanto da lavorare, la maternità e il nuovo rapporto di coppia la stanno di nuovo trasformando e completando. A volte vorrebbe avere la sfera di cristallo per vedere come sarà tra trent'anni.Ma così si rovinerebbe il finale. E Madame adora le sorprese.

venerdì 9 maggio 2014

LA SECONDA VOLTA

Madame è stanca. Da quando ha saputo di essere incinta probabilmente si è autoinfluenzata e pensa di essere sempre stanca. O magari lo è sul serio. Si è presa qualche giorno di pausa dal blog solo per pensare a se stessa, per tentare di capire quel nuovo miracolo che sta succedendo. Ma non ce l'ha fatta. La vita vorticosa l'ha travolta. Il lavoro, la casa, la Ciccetta, la quotidianità insomma la stringono in una spirale soffocante e atemporale, in cui Madame si ritrova a svolgere gli stessi compiti senza soluzione di continuità. E questo le impedisce di concentrarsi su di sè e su quel piccolo esserino che dimora nella sua pancia. La seconda gravidanza è solo un abbozzo di frase che rimane lì, nero su bianco. Nessuna sensazione, nessun sentimento, nessuna percezione del copro che cambia e della nuova vita che cresce. Quando era incinta la prima volta era tutto diverso. Per prima cosa chiarissima la consapevolezza di esserlo, ancor prima di fare il test, cosa che invece ora manca totalmente. La complicità di poter condividere questa notizia solo con Mister X fino alla prima ecografia. E la gioia inebriante quando poi l'hanno divulgato ai quattro venti. Ora invece tutti sanno già,ma Madame si sente comunque sola e spiazzata. I momenti per stare da sola sono pochi e sempre dedicati ad altro. Invece durante quelli condivisi si parla della Ciccetta e dei suoi progressi. In questo modo il senso di colpa verso il nuovo bambino cresce e non le dà pace. Anche lui si meriterebbe gli stessi trattamenti riservati alla primogenita, le stesse attenzioni mentali, le stesse cure fisiche. Ma soprattutto anche lui meriterebbe una mamma che pensi a lui più spesso e non solo dieci secondi al termine di una dura giornata di lavoro. Meno male che ogni tanto il piccolo si fa sentire, procurando attacchi di nausea latente che rimangono inespressi, che si scatenano per di più nel primo pomeriggio e nelle ore serali. Rendersi conto di essere mamma-bis non è davvero scontato, ma Madame si ripromette di trovare il tempo da dedicare anche alla sua nuova pancia abitata.Perchè comunque vuole già bene al suo fagiolino e gli voleva bene ancora quando era solo un'idea nella sua mente.