martedì 13 maggio 2014

DIVERSITA'

Ieri lezione di yoga. Madame ovviamente per l'incolumità del piccolo nella pancia ha dovuto dare la lieta novella al Maestro, il quale, dopo i convenevoli di rito, le ha detto con tono rassicurante: "Tranquilla, ci penso io!". Frase che si è tradotta in una serie di esercizi differenti rispetto a quelli del resto della classe. Così Madame si è sentita diversa. Di nuovo. Eh sì, perchè nel corso della sua vita specialmente nell'età ingrata dell'adolescenza Madame Za-zà ha cercato in tutti i modi di uniformarsi, di fare la brava pecorella appartenente al gregge. Invece le cose sono andate in tutt'altro modo. Ma da anni ha smesso di preoccuparsi di questo, ha smesso di cercare ad ogni costo l'approvazione degli altri, ha smesso di svilire se stessa, le sue idee e il suo carattere. Adesso le piace quasi essere diversa. Le piace non seguire le mode, a meno che non la rispecchino veramente, le piace il suo corpo che esula dai canoni delle ragazze-stecchino, le piace tenersi in forma ma senza l'ossessione della bilancia. In un mondo dove le donne in carriera la fanno da padrone, lei adora l'essere mamma, anche se mamma che lavora. Ama i suoi capelli ricci mentre tutti vorrebbero essere lisci, ama frequentare le biblioteche e le birrerie, ama la pizza in un'epoca in cui è scattata la moda del sushi.Non ha la fobia di invecchiare, anzi, pensa che le rughe conferiscano un certo fascino al suo viso. Non si sente superiore agli altri, ma sicuramente ha smesso da anni di sentirsi inferiore. Madame adora frequentare e conoscere le persone e tenta di farlo senza pregiudizi. E' vero, molto spesso purtroppo è rimasta delusa, amareggiata e ferita, ma questo non le ha impedito di continuare a intessere relazioni sociali. Ed è sempre stupita quando si guarda attorno e vede tutti gli amici che ora ha. Se prima veniva additata come quella strana, ora viene additata come quella cool. Che poi, come si definisce cool una persona? Dopo un lungo percorso fatto di negazione e di accettazione Madame Za-zà ha scoperto se stessa. E quello che vede le piace proprio. C'è ancora tanto da lavorare, la maternità e il nuovo rapporto di coppia la stanno di nuovo trasformando e completando. A volte vorrebbe avere la sfera di cristallo per vedere come sarà tra trent'anni.Ma così si rovinerebbe il finale. E Madame adora le sorprese.

venerdì 9 maggio 2014

LA SECONDA VOLTA

Madame è stanca. Da quando ha saputo di essere incinta probabilmente si è autoinfluenzata e pensa di essere sempre stanca. O magari lo è sul serio. Si è presa qualche giorno di pausa dal blog solo per pensare a se stessa, per tentare di capire quel nuovo miracolo che sta succedendo. Ma non ce l'ha fatta. La vita vorticosa l'ha travolta. Il lavoro, la casa, la Ciccetta, la quotidianità insomma la stringono in una spirale soffocante e atemporale, in cui Madame si ritrova a svolgere gli stessi compiti senza soluzione di continuità. E questo le impedisce di concentrarsi su di sè e su quel piccolo esserino che dimora nella sua pancia. La seconda gravidanza è solo un abbozzo di frase che rimane lì, nero su bianco. Nessuna sensazione, nessun sentimento, nessuna percezione del copro che cambia e della nuova vita che cresce. Quando era incinta la prima volta era tutto diverso. Per prima cosa chiarissima la consapevolezza di esserlo, ancor prima di fare il test, cosa che invece ora manca totalmente. La complicità di poter condividere questa notizia solo con Mister X fino alla prima ecografia. E la gioia inebriante quando poi l'hanno divulgato ai quattro venti. Ora invece tutti sanno già,ma Madame si sente comunque sola e spiazzata. I momenti per stare da sola sono pochi e sempre dedicati ad altro. Invece durante quelli condivisi si parla della Ciccetta e dei suoi progressi. In questo modo il senso di colpa verso il nuovo bambino cresce e non le dà pace. Anche lui si meriterebbe gli stessi trattamenti riservati alla primogenita, le stesse attenzioni mentali, le stesse cure fisiche. Ma soprattutto anche lui meriterebbe una mamma che pensi a lui più spesso e non solo dieci secondi al termine di una dura giornata di lavoro. Meno male che ogni tanto il piccolo si fa sentire, procurando attacchi di nausea latente che rimangono inespressi, che si scatenano per di più nel primo pomeriggio e nelle ore serali. Rendersi conto di essere mamma-bis non è davvero scontato, ma Madame si ripromette di trovare il tempo da dedicare anche alla sua nuova pancia abitata.Perchè comunque vuole già bene al suo fagiolino e gli voleva bene ancora quando era solo un'idea nella sua mente.

martedì 29 aprile 2014

PING-PONG

Vi piace il ping pong o table-tennis che dir si voglia? A Madame Za-zà non dispiace giocarci di tanto in tanto, utilizzando il tavolo della cucina di suo nonna, un bel tavolone di quelli di legno massiccio che possono ospitare comodamente 15 persone. Ma un conto è giocare, un altro conto invece è essere utilizzata a mò di pallina. Che poi è quello che le è capitato questa mattina, quando ha dovuto chiamare per prenotare la prima ecografia. Tutututututu...."Risponde il Centro Prenotazioni Unico dell'Ospedale Civile di Brescia. Vi ricordiamo che per prenotare in regime di servizio sanitario nazionale (= con la mutua) potete chiamare il numero verde 800 638 638. Rimanete in linea per non perdere la priorità acquisita. Gli opertaori vi risponderanno al più presto". Attesa interminabile. Riaggancio. Chiamo il numero verde. Stessa situazione. Finalmente qualcuno mi risponde!!! -buongiorno, devo prenotare un'ecografia.. -Guardi, in questo momento il sistema è bloccato. Dovrebbe riprovare più tardi- E il disgraziato riaggancia. Che significa che il sistema è bloccato?! Ho fatto mezz'ora di attesa per niente. Ok, respiriamo, facciamo Ommmmmmmm e riproviamo più tardi. Un'ora dopo, con la centralinista. -Dove vuole fare l'ecografia? Mi dà il numero della tessera sanitaria? E il numero dell'impegnativa? Ora confermiamo i dati. Ok, appuntamento per il 12 giugno ore 15,30 -12giugno?!Ma io devo farla per il 15 maggio, altrimenti sono fuori limite. -Mi dispiace, qui il primo buco è questo. Altrimenti deve fare una visita in regime libero-professionale (cioè pagando) -Se non c'è altra soluzione pagherò. -Allora io non posso aiutarla. Deve chiamare un altro numero. Grazie e arrivederci. -Sì ma aspetti e il numero?! Altro tempo perso a capire dove e chi chiamare. Recuperato il numero, Madame Za-zà chiama. - Se dovete prenotare una visita digitate il tasto 1. Per esami digitare il tasto 2. Per radiografie, ecografie, Tac...tasto 3. E 3 sia. -Tutti gli operatori sono momentaneamente occupati...-Noooooo di nuovo!!! Finalmente qualcuno risponde. "Signora, guardi, ora siamo chiusi. Deve chiamare domani dalle 8.00 alle 12.00." Ma che, scherziamo?! Ore buttate via senza risolvere nulla. Madame è talmente costernata che le sembra di essere nella scena di "Asterix e Obelix e le dodici fatiche", quando i due sono all'interno di un palazzo comunale e devono farsi timbrare una carta. Domani seconda puntata. Riuscirà la nostra eroina a prenotare l'ecografia prima della nascita del pupo?

mercoledì 23 aprile 2014

COME TI STRAVOLGO LA VITA

Eccoci di ritorno dai festeggiamenti pasquali. Non so come funziona da voi, ma per Madame non vale il detto "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi". Siccome la famiglia d'origine di Mister X è composta soltano dai suoi genitori, non essendoci più alcun parente in vita, Madame si sente sempre in dovere di passare le feste con loro e, per non fare differenze, invita anche la sua famiglia d'origine, composta dai genitori, dal fratello e dal suo nipotino.Quindi a Pasqua come a Natale e ai compleanni ci si ritrova sotto lo stesso tetto per condividere un lauto banchetto di solito preparato da Madame Za-zà. Quest'anno poi c'erano anche ben altri motivi per festeggiare. Venerdì sera, dopo il lavoro (perchè da noi non si celebra il venerdì Santo nemmeno se si è credenti), la nostra protagonista ha scoperto di essere incinta. Di nuovo, direbbe qualcuno. Finalmente, rimarcherebbe lei stessa. Non è stato un fulmine a ciel sereno. Quindi quale miglior occasione per comunicarlo alla famiglia se non durante il pranzo pasquale? Del resto, si sa, quando ci sono delle belle notizie non si vede l'ora di condividerle con le persone a cui si vuole bene, salvo poi ricredersi e pentirsi di averlo fatto. Le persone non reagiscono al medesimo evento nello stesso modo. E va bene, va da sè, siamo tutti diversi con il nostro carattere che si è formato nel corso degli anni ed è stato influenzato dalle situazioni in cui ci siamo venuti a trovare. Reazione della famiglia di Madame: urla, balli improvvisati, lacrime di gioia. Reazione dei genitori di Mister X: faccia da funerale (credo che se avessero saputo di aver perso 1 milione di euro sarebbero stati più felici), la madre addirittura ha smesso di mangiare perchè "mi si è chiuso lo stomaco". E ciliegina sulla torta: "Ma avete pensato a come farete a mantenerlo?". Ora, è chiaro che non siamo multimiliardari, ma fortunatamente lavoriamo entrambi e per ora non abbiamo grossi debiti. La risposta che Madame avrebbe voluto dare: "Tranquilla, non vengo di sicuro a chiedere i soldi a te!". Ora sorge spontanea la domanda: ma come si fa a ridurre certi eventi ad una questione economica?! Ma sul serio tutto ha un prezzo, perfino la nascita di una nuova vita, peraltro voluta e desiderata? Forse Madame non capisce, lei è cresciuta in una famiglia proletaria, dove il padre ha sempre lavorato, la madre per tanti anni andava da sola a vendere intimo ai mercati, ma non hanno mai fatto mancare nulla ai 2 figli che si sono poi anche laureati. E soprattutto l'amore non è mai mancato, il sostegno affettivo, il dirsi "ti voglio bene così come sei, proprio perchè sei così e non ti vorrei mai in nessun altro modo", il contatto fisico, la complicità, il sentirsi davvero parte di un microcosmo,il sentirsi "a casa". Questo è quello che lei non vuole far mancare al suo compagno, alla sua bambina già nata e a quel piccolo esserino nella sua pancia, ancora tanto piccolo ma già così grande. Quindi Madame si scusa se in questi giorni non ha scritto, ma troppe emozioni contastanti l'hanno gettata alla deriva. Ma Mr. X era di nuovo lì, pronto a trarla in salvo. E' bastato uno sguardo, un abbraccio e la tempesta si è placata. Ora si riparte, nuovi orizzonti ci attendono.

venerdì 18 aprile 2014

MALELINGUE

Lingue malvagie piene di veleno, che di maldicenza e pregiudizio non posson fare a meno, Il male e l'odio seminano nel cuore di chi li sta ad ascoltare anche una gentile colomba in vile corvo san trasformare. Del più e del meno solgono parlare, ma i loro discorsi ad un unica méta vogliono arrivare: una vittima da infamare. Alla bocca vien sempre ciò che si ha nel cuore e questa delle loro critiche é la ragione: sugli altri della loro perfidia e dei loro difetti la proiezione. Un mercante espone sempre ciò che ha, ma venderti non può ciò che dov'è non sa, così chi male degli altri sempre parla ricco è solo di malvagità. La peggior bassezza dell'umanità l'altrui calunnia per gratuita malignità. ("MALELINGUE" di Salvatore Cipriano)

martedì 15 aprile 2014

GATTI E BAMBINI:L' ACCOPPIATA PERFETTA

Madame ha due gatti, anche se usare un possessivo riferito ai felini è veramente eccessivo (chi vive con loro sa cosa intendo dire). I gatti di Madame abitano sotto lo stesso tetto da cinque anni, ossia da quando lei e Mister X sono andati a vivere assieme (prima erano conviventi part time, ma questa è un'altra storia). Sono entrambi stati adottati al gattile ad un paio d'anni di distanza. Il gatto maschio è un
fanfarone, paciotto e coccolone,di animo pacifico e mite. La gatta è di tutt'altra pasta: piccola, energica, scattante, selvatica e scostante. Dopo una settimana di rifiuto, il maschio l'ha accetta ed ora sono inseparabili. Trascorrono le giornate assieme, godendosi il silenzio dell'appartamento mentre Madame e il suo compagno sono fuori per lavoro. La nascita della Ciccetta li ha un tantino destabilizzati, ma poi superato l'iniziale momento di sconforto, hanno capito che non avrebbe usurpato loro il dominio indiscusso del territorio. Ora il maschio si fa trattare da zerbino, anche in senso letterale: la pupa passa ore a infilargli le ditina nelle orecchie, a palpeggiarlo, tirargli la coda, strapazzarlo di coccole con quei modi brutalmente teneri tipici di chi sta ancora prendendo confidenza con la propria forza. La micia invece le permette di avvicinarsi solo entro un determinato raggio d'azione, poi lesta lesta sgattaiola via, salvo ricomparire all'ora dei pasti, per farsi allungare dalla nana qualche ghiotto bocconcino. Ora la famiglia ha acquisito un nuovo ritmo mattiniero: - ore 5,20: Mister X si alza per preparasi e andare al lavoro (nel 90% dei casi sveglia i gatti e Madame, a volte pure la Ciccetta) - ore 5,45: i gatti cominciano a fare la loro gimcana, saltano sul letto e sul lettino, miagolano, buttano a terra le cose che ci sono sulla testata del letto, tentano insomma di far alzare Madame perchè hanno fame. -ore 6,00: Madame cede, butta le gambe fuori dal letto e in modalità zombie raggiunge i croccantini e sfama le belve -ore 6,03: la Ciccetta ormai desta prende il posto dei gatti e tenta con ogni mezzo convenzionale e non di far alzare la madre -ore 6,10: ululato selvaggio e modulato del cocker, che come sempre pensa di essere un lupo -ore 6,25: Madame riesce miracolosamente a far riaddormentare la pargola e chiude gli occhi -ore 6,30: suona la sveglia. Madame la spegne al secondo squillo, si districa dalla figlia-polipo, dribbla i mici e comincia a preparasi -ore 7,00: Madame si siede a fare colazione dopo la sessione di trucco e parrucco e dopo aver pulito le lettiere e sfamato il cane. In simultanea, non appena Madame posa il didietro sulla sedia, la Ciccetta chiama "Mammmaaaa" - ore 7,02: Madame esce dalla camera con la Ciccetta in modalità cozza, le prepara la colazione tentando di nascondere le banane (la Ciccetta è la reincarnazione di una scimmia, mangerebbe solo banane e se le vede sono guai) -ore 7,10: colazione insieme, poi Madame lascia la bimba e il suo biberon e va a fare il letto e pulire il bagno -ore 7,20: Madame tenta di lavare e vestire la pupa ancora in modalità cozza; -ore 7,25: arrivo di una delle due nonne a prendersi la nipotina -ore 7,27: fuori di casa e via al lavoro Questa in sintesi la scaletta, che può subire variazioni quando: - la Ciccetta si sveglia alle 5,00 e quindi tutti si alzano - i gatti vogliono giocare e il loro campo da gioco preferito (manco a dirlo) è il letto -la Ciccetta si sveglia e vuole giocare con i gatti. In questo caso è un delirio e Madame è davvero contenta di andare al lavoro per riposare un pò.

lunedì 14 aprile 2014

DI SERE...NEREEEEEE

Howdy! Oggi Madame si sente molto internazionale e con la canzone di Tiziano Ferro in testa (non si sa come mai, visto che non è tra ciò che ascolta normalmente). Madame è contentissima per i complimenti che ha ricevuto per la cena organizzata sabato sera con una sua amica dotata di marito e nani di età compresa tra un anno e tre. Si trattava di una vera sfida per lei, ossia tornare ai fornelli a cucinare ( e non a riscaldare o cuocere dei piatti già pronti) dalla nascita della pupa. Dopo un'intera settimana a ideare un menù che potesse accontentare sia grandi che piccoli e un intero pomeriggio passato ad allestire il tutto, ciò che ne è risultato l'ha ringalluzzita non poco e questo basta a farl pensare già di invitare altri amici, proprio come ai tempi ante-Ciccetta. Il menù e l'im
piattamento sono stati perfetti, la tavola apparecchiata con cura, gli ospiti favolosi e delle vere buone forchette, soprattutto i bambini. La Ciccetta invece come sempre ha arricciato il suo nasino alla francese e ha deciso di "assaggiare solo un boccone se no ingrasso e con la prova costume in vista...". La tribù ha poi invaso la casa, spargendo giochi e balocchi in ogni angolo di ogni singola stanza, bagno compreso, mentre i grandi si dedicavano a passatempi più seri (= giocare alla X-box e dedicarsi al libero pettegolezzo).A fine serata erano tutti sfatti ma felici. E' stata una faticaccia, ma ne è valsa la pena! Soprattutto per quei due bocconi ingoiati dalla Ciccetta che ha esclamato felice: "Mamma, mmmmmmm!" Se volete sapere cosa abbiamo mangiato o dare i vostri suggerimenti, non esitate a lasciare qui i vostri commenti!

venerdì 11 aprile 2014

MOMENTI

Ognuno di noi ha i suoi momenti della giornata preferiti. Quelli di Madame Zazà si dividono in due categorie: feriali e festivi. Durante i cinque giorni lavorativi Madame apprezza molto le ore serali, quando torna a casa e trova sua figlia che la sta aspettando. Ma queste ore possono tramutarsi in un batter d'occhio da liete a nefaste: basta trovare la Ciccetta in fase carognetta-stufona-arrabbiata e il patacrac è fatto. La serata si trascinerà con la bimba in stile cozza avvinghiata alla gamba di Madame che si aggirerà per la casa tentando di riordinare e di preparare la cena, seguita dallo sguardo accusatore di Mr X che bofonchierà: "E' colpa tua perchè la vizi troppo. Lasciala scarognare che poi passa". Ma è una cosa più facile a dirsi che a farsi. Madame è una delle tante donne che lavorano (per necessità più che per scelta)e sta lontano da casa tutto il giorno. Riesce a vedere la pupa solo la sera e a volte per un'ora scarsa in pausa pranzo. Quindi è già oberata da un terribile senso di colpa. Come potrebbe far piangere la Ciccetta seppur per delle sciocchezze? Durante il fine settimana invece Madame apprezza molto le ore mattutine (si sa il mattino ha l'oro in bocca), quando può alzarsi con calma e preparare una buona colazione per tutta la famiglia, da gustare senza fretta seduti al tavolo con il sottofondo del cinguettio degli uccelli, proprio in stile Mulino Bianco. Altro bellissimo momento è il venerdì sera quelle volte che Mr. X esce con gli amici a farsi i fattacci suoi. E lì Madame da il meglio di sè: fa un voto ad ogni santo che conosca affinchè la figlioletta cada tra le braccia di Morfeo ad un orario accettabile, poi doccia ultra bollente, restyling, lettura di un libro in santa pace svaccata sul divano con un calice di vino, musica in sottofondo e gatti che si acciambellano ai suoi piedi come devoti sudditi.E se proprio è in vena di trasgressione ci sta anche un pò di cioccolata e una sigaretta fumata in accappatoio e pantofole fuori dalla porta di casa, al buio, mentre i grilli cantano. E voi, quale momento della giornata preferite?

giovedì 10 aprile 2014

MR X

Credo che sia ora di parlare un pò anche di lui, di farlo uscire da dietro le quinte, anche se fa il timido e ha l'ansia da palcoscenico. Mr X è la spalla di Madame Zazà, è un personaggio complementare, che stempera i suoi eccessi e a volte funge da grillo parlante.Potete immaginarlo come un ragazzone alto e robusto, con i capelli brizzolati (sale e pepe, si dice così oggi),due occhi di un verde magnetico e un sorriso disarmante. Ha l'andatura un pò strascicata, con passi lunghi e ritmici, tipica di chi vive in un mondo tutto suo. Tende sempre a sottovalutarsi, a ingigantire i suoi difetti a scapito dei suoi pregi. E' saldo nei principi in cui crede che basilarmente si possono individuare nell'amicizia, nella fedeltà (e non parlo solo di quella coniugale) e nel rispetto verso il prossimo. Segue la massima "vivi e lascia vivere", è profondamente ironico e auto-ironico ed è spietato critico di se stesso. A volte poco sensibile, si perde nei meandri dei suoi tortuosi ragionamenti, irremovibile in alcune sue posizioni, amante della propria opinione, malfidente verso gli altri. Ma la cosa che Madame proprio non sopporta è la sua gigantesca ansia, ora poiettata verso la Ciccetta. Anche in questo sono ben assortiti come coppia: Madame è una mamma poco ansiosa, molto proiettata verso "i bambibni è meglio che facciano le loro esperienze; siamo stati bambini anche noi". Per cui capita spesso di trovarsi di fronte a scene di questo genere: 1. la Ciccetta prende una botta. Lei: "E che sarà mai? Un pò di acqua fredda, un bacino e via" Lui: "Nooo, ha preso una botta! Oddio e se sviene? E se riporta danni permanenti? Chiama subito l'eliambulanza!" 2. La Ciccetta si fa andare di traverso un boccone. Lei: "Su su amore respira bene e bevi un goccino d'acqua", accompagnando il tutto con i classici colpetti dietro la schiena. Lui:" Oddio, si sta strozzando, si sta strozzando! Fagli la manovra di Heimlich!" 3. La Ciccetta starnutisce. Lei: "Salute!" Lui:" Oddio, ha la broncopolmonite! Dobbiamo portarla subito dalla pediatra" E via di seguito. I più continuano a chiedersi come facciano a stare ancora assieme (e spesso se lo chiedono pure i diretti interessati). Della serie: Dio li fa e poi li accoppia. E speriamo che a lungo andare la coppia non scoppi...

martedì 8 aprile 2014

UNA TRANQUILLA DOMENICA

Madame Zazà è seduta alla sua scrivania e pensa che a volte i detti comuni hanno un fondamento di verità. Prima di avere la Ciccetta, non pensava che quando le sue conoscenti affermavano che i figli ti riempiono la vita fosse vero anche in senso letterale. Poi la dura realtà l'ha fatta ricredere. Domenica scorsa sono andati in gita ai Laghi di Carcana perchè Mister X voleva cimentarsi nella sua nuova passione: la pesca. Già è stato divertente vederlo all'opera, con la sua canna presa al Decathlon a € 10 mentre gli altri pescatori sfoggiavano canne professionali. A Madame il posto è piaciuto molto, soprattutto perchè è un luogo d'incontro molto internazionale: gente dell'Est Europa, gente dell'America Latina, qualche italiano qua e là. Un crogiuolo di lingue e di culture, che si rispecchiano anche nei diversi modi di relazionarsi dei gruppi familiari e perfino nei cibi che stavano cuocendo sulle griglie all'aperto. Madame e Mister X si sono sentiti a casa, visto che anche dove vivono loro la situazione è la stessa. Il pescator dell'onda si è messo subito all'opera e grazie alla proverbiale fortuna del principiante qualche trotarella l'ha pure pescata. Nel frattempo Madame si è sobbarcata l'onere e l'onore di stare con sua figlia, che si è lanciata in esplorazioni di lago e dintorni, con assaggi di erba, fiori e cortecce varie. Il sole era caldissimo e Madame sperava ardentemente che la pupa si stancasse e dormisse un pò, giusto quel tanto per permetterle di stendersi e leggere un libro. Ovviamente questo non è accaduto. La nana è andata avanti a giocare instancabile per tutta la giornata, a mala pena fermandosi per mangiare e bere (che, si sa, con il sole e il caldo bisogna tenere i bambini idratati). Mr X, calato ormai nei panni del pescatore, si è scordato di essere padre. A fine giornata Madame era accaldata, scarmigliata e molto stanca, nonchè un filino infastidita dal beato menefreghismo maschile. L'apice è stato raggiunto quando Mr.X in macchina sulla strada del ritorno ha affermato placido: "Che giornata rilassante! Sono stanco ma soddisfatto, la bimba si è divertita e tu ti sei riposata". Madame ha soppresso l'istinto di far accostare l'automobile e abbandonare il coniuge in autostrada.

giovedì 3 aprile 2014

RITUALI

Continuo a leggere su libri e riviste specializzati in puericoltura che i figli in tenera età hanno bisogno di rituali che diano loro sicurezza e stabilità. Questa asserzione mi lascia davvero molto perplessa. Nella mia poca esperienza di mamma (la mia bimba ha solo 14 mesi) mi sento di confutare quasi totalmente questa teoria. Non so, forse mia figlia è un'eccezione, ma a lei la ripetitività scassa le balle viene subito a noia. Da quando aveva sei-sette mesi abbiamo tentato di "educarla" al rito della nanna con risultati pari a zero. Per settimane abbiamo invano tentato di seguire lo stesso iter: -ore 19,15 cena -ore 20,30 bagnetto -ore 21,00 coccole e fiaba/ninna nanna -ore 21,30 nanna Dopo i primi due giorni la Ciccetta si rifiutava di mangiare perchè non aveva fame, sfalsando quindi di una buona ora e mezza la tabella di marcia. Visto poi l'arrivo della brutta stagione, abbiamo provato a invertire l'orario bagnetto-cena, ma poi la Ciccetta si appisolava e la cena veniva comunque saltata. Allora abbiamo sostituito il bagnetto con la doccia, ma ha funzionato per poco. Infatti la Ciccetta pretendeva di saltare la fase doccia per mangiare. Una volta invece si è anche addormentata sotto il getto dell'acqua. Nella maggior parte dei casi se ha la luna storta (carattere distintivo della nana) è perfino impossibile farla entrare nella vasca da bagno. E quando vuole giocare non c'è verso di farle fare altro. Insomma, è tutto un terno al lotto, altro che sane abitudini. Si capisce già che lei è una sostenitrice del motto "viviamo la vita giorno per giorno". Che poi tutti a dire che sono fasi, seee, come no.

mercoledì 2 aprile 2014

NASCITA

Oggi è un gran giorno. Una delle amiche di Madame infatti sfornerà il suo secondo bambino. Niente taglio (speriamo), ma un parto indotto perchè superato il termine di ben dieci giorni (ma poi con il secondo figlio non si anticipava?!). Madame e gli amici comuni sono tutti in ansia e trepidazione. Chissà quanto peserà, a chi somiglierà e via dicendo. Soprattutto chissà se il parto sarà davvero più veloce della prima volta e meno faticoso. Intanto una parte del cervello e del cuore di Madame saranno lì con Giulia, grande donna coraggiosa sostenuta da un altrettanto coraggioso uomo, che nonostante la primogenita abbia solo quattordici mesi e nonostante non possano contare sull'aiuto di nessuno (figli unici senza più genitori), hanno consapevolmente cercato un altro figlio, perchè la famiglia è il bene più grande e i figli si sa sono i tesori più preziosi. Per cui forza, Sergio, che ti aspettiamo!!!

martedì 1 aprile 2014

ORDINARIA FOLLIA

Oggi Madame Za-zà è sfatta, distrutta, stanchissima. Reduce da una giornata di ordinaria follia causa arrivo a sorpresa dei nonni da un viaggio in Medio Oriente. La coppia di "baldi giovani" sarebbe dovuta arrivare il prossimo fine settimana e invece...Sorpresa! I due viaggiatori hanno invaso il nido di Madame dalla mattina fino a sera inoltrata, portando come Babbo Natale e la Befana un sacco di doni per tutti. La Ciccetta, con sommo stupore di mamma e papà, si ricordava ancora dei girovaghi e non appena li ha visti si è esibita in tutto il repertorio di "bambina per bene" che riserva agli abituali frequentatori della casa. Per cui ha sparato in rapida successione baci baci con la mano, carezze gentili (a noi invece riserva degli sberloni che neanche Bud Spencer e Terence Hill), baci sulla guancia con relativa leccatina; poi è partita con bau-bau-bau e micio-micio, chiamando cane e gatto. Infine, non contenta, si è infilata la borsa sul braccio e scadendo "ciao ciao" ha cominciato a marciare per il soggiorno. Il tutto tra l'estasi dei nonni (c'è forse bisogno di dirlo?). Ligia al programma che si era prefissata, Madame, coadiuvata dalla non richiesta presenza della nonna,ha svestito la bambina e l'ha portata a fare il bagnetto, delegando a Mister X la preparazione della cena.La Ciccetta ha deciso che voleva giocare in piedi nella vasca e mostrare alla nonna come si facevano gli schizzi con mani e piedi, con conseguente allagamento di mamma, nonna e bagno. Madame recupera a fatica la figlia ormai completamente iper eccitata. Seguono massaggio con olio di argan portato appositamente dal Marocco (evidentemente quello di mandorle comperato abitualmente in erboristeria non va bene per la tenera pelle della pupa) e vari tentativi di infilare la nana ormai viscida come un'anguilla nel suo pigiamino. Mister X sforna una teglia di lasagne fumanti (alle 20,30 di sera?!) e la Ciccetta viene messa sul suo seggiolino per il pasto frugale. La nonna si siede alla sua destra e il nonno alla sua sinistra. Madame informa gli ospiti che oramai la bimba vuole mangiare da sola con le sue proprie manine e di non spostarle il piatto. I nonni annuiscono salvo poi infischiarsene beatamente. La nonna mima l'aereoplanino scandendo ad alta voce (che poi la Ciccetta ha un udito perfetto, grazie, e noi vorremmo conservarlo tale): "APRI LA BOCCHINAAAA CHE ARRIVA L'AEROPLANINOOOO". La pupa guarda la nonna e poi da in escandescenze. Lancia un urlo belluino, scaglia il cucchiaio con le lasagne a terra, afferra il piatto e rovescia il contenuto un pò dappertutto. Anche il bicchiere d'acqua fa la stessa fine. Mister x (sant'uomo!) riesce a calmare la figlioletta e ad arginare il disatro. Lei, dal canto suo, prosegue mangiando con le mani le lasagne dal piatto del nonno e sorride soddisfatta dall'alto del suo trono. Ormai seriamente provata, Madame chiede cortesemente ai commensali di fare attenzione che la pargola non si sporchi il resto del corpo con le mani impiastricciate. Parole al vento: dieci secondi dopo la Ciccetta si passa le mani su faccia testa e pigiama, sporcandosi tutta. Poi rutta soddisfatta, tra i gridolini gioiosi dei nonni. "Guarda, si è sporcata tutta!" (Ma dai, come ho fatto a non vedere il pezzo di lasagna a mò di copricapo sulla testa pelata della bimba!). Segue lotta di sguardi tra i due coniugi, con sottotitoli facilmente immaginabili. Madame, sempre tallonata dall'iseparabile nonna, pulisce e cambia la Ciccetta, che nel frattempo tenta di chiamare gatti, cane e papà. Si ritorna in sala, per la classica seduta "i racconti di viaggio". Madame stira le labbra in sorrisi di circostanza, tentando di arginare il calo della palpebra. Nel frattempo la pupa gioca con il nonno. In un attimo di silenzio, ne approfitta per mettersi accucciata, in "posizione turca", sguardo vacuo e pomelle rosse. "Cosa sta facendo?" chiede il nonno. Presto detto: sgancia una bomba atomica che appesta tutta la stanza. Tra i vapori pestilenziali, Mister X afferra la figlia e con sua madre (ma dai, non l'avrei mai detto) cambia il pannolino e ripulisce la bimba. La Ciccetta torna e comincia a fare il pagliaccio ballando e correndo per la stanza. Sono ormai le dieci e mezza e la soglia di sopportazione di Madame sta raggiungendo il limite.A velocità sorprendente, prepara un biberon con latte tiepido per tentare di calmare la figlia che è ormai fuori controllo. Indovinate chi le da il biberon? La nonna ovviamente. La Ciccetta ciuccia ciuccia ciuccia ingordamente e quattro secondi dopo rigetta l'intero contenuto dello stomaco su nonna e pavimento. Tiè! ghigna soddisfatta Madame. Son soddisfazioni, eh, piccole ma sempre soddisfazioni. I nonni finalmente toglono il disturbo (sono le 23,30 e qualcuno l'indomani lavora). Mister X ripulisce la stanza (il divano è miracolosamente illeso) e Madame cambia di nuovo la figlia. La famiglia si addormenterà alle 2,30 quando la Ciccetta iper eccitata avrà smaltito tutta l'energia in eccesso.

venerdì 28 marzo 2014

NOMI E SOPRANNOMI

Il post è nato spontaneo, si può dire. Tutto ha inizio quando stamattina mentre veniva al lavoro Madame ha letto un annuncio mortuario appiccicato al muro. "E' mancata all'affetto dei suoi cari Maria Alberti (Dina)". Allora, come fa una che all'anagrafe è Maria a venire comunemente chiamata Dina? Non è neanche un diminuitivo. Siccome la mattina presto i neuroni di Madame amano percorrere sentieri poco battuti, ecco che mentre è al volante le sovviene di pensare a sua figlia. Ovviamente spera di non dover mai vedere un annuncio del genere. Ma le scoccerebbe alquanto se al posto di quel "(Dina)" ci fosse scritto "(La Ciccetta)". Ora poi chi vede la Ciccetta non può nenache immaginare per quale motivo i suoi due squilibrati genitori la chiamino con quel soprannome che tanto lusinghiero poi non è.Infatti la povera bimba non ha neppure un filo di ciccia addosso. E quindi? Accadde tutto durante una visita medica. La Ciccetta si era fatta un nonnulla ma i genitori, spinti dai nonni (perchè quando si è nonni si diventa iper super apprensivi) per sicurezza si spararono un bel pomeriggio in pronto soccorso.Durante il controllo, la pediatra di turno nel visitare la piccola esordì dicendo :" Su bellissima, fammi vedere la tua bella ciccetta. Ma qui non c'è nulla, neanche un filino di pancia. E il bogino (che sarebbe il pancino) dov'è?". Da lì il soprannome le è rimasto appiccicato addosso, come un francobollo, quasi un marchio indelebile. Abbiamo provato a chiamarla in qualche altro modo, ma Cucciola, Scricciola, Passerotto non le si addicono per niente. Magari teniamo duro per qualche giorno, ma poi ci ricaschiamo sempre. E' più forte di noi. Intanto che non ha voce in capitolo ne approfittiamo. Quando avrà quindici anni, poi, chissà... PS: Maria Alberti, detta Dina, per distinguerla dalla cugina Maria Albertina Spadaro, detta Tina. E non potevano chiamarle una Tina e l'altra Maria? Mah, misteri...

giovedì 27 marzo 2014

PROPRIETA' PRIVATA

Sono arrivate lunedì con un volo direttamente dalla Sicilia. Madame Za-zà le ha viste dopo un paio di giorni, il lasso di tempo che per dovere dedicano a sistemare i bagagli e salutare i parenti più stretti.Lei è sempre uguale, capelli corti rosso ciliegia e occhiali da maestra che le scivolano sulla punta del naso e che rimette a posto con un preciso colpo di mano, ormai in automatico.Per l
a piccola di casa invece è un altro paio di maniche. Madame Za-zà aveva incontrato la terzogenita lo scorso anno e non c'è da stupirsi se uguale non sia.Alta, bionda, espansiva e chiacchierona. Già in piena fase dei perchè. Passano un giorno assieme, incastrato tra altre visite per loro e tra lavoro e incombenze varie per Madame. Arrivano a casa dove le aspetta la Ciccetta. -Com'è bella, rende meglio dal vivo che in foto. E' la fotocopia di suo padre Madame gongola, con gli occhi luminosi.Si preparano un caffè mentre le bimbe giocano. Oddio, giocare è una parola grossa. La Ciccetta scruta con aria circospetta le nuove arrivate. Sta al centro della stanza e osserva attentamente ogni loro mossa. Greta invece si guarda attorno curiosa. Poi con un sospiro soddisfatto si avvia verso la cesta dei giochi. La Ciccetta non gradisce, si capisce subito. Parte alla carica con il dito proteso in avanti. -No no no no- urla strappando il gioco di mano alla piccola ospite, che parte al contrattacco, riprendendosi il maltolto. -E' mio!- afferma con incrollabile sicurezza. E appoggia il gioco sul tavolo, fuori portata dalla Ciccetta. -Non è tuo- tenta di spiegarle la sua mamma, con pazienza e restituendolo alla legittima proprietaria. La quale, dal canto suo, scaraventa l'oggetto a terra.Se non è nelle mani di qualcuno, perde in automatico punti-interesse. Greta nel frattempo ha tolto dalla cesta altre cose, che non appena capitano tra le sue mani diventano automaticamente sue.Velocemente le nasconde dove la Ciccetta non può arrivare.Frustrata, la piccola anfitriona si sgola con i suoi "No no no", correndo da un capo all'altro della stanza e protendendo le mani verso i suoi giocattoli irraggiungibili. Presa da un attacco di furia cieca, si scaraventa sulla bambina e la morde.Inorridita, Madame tenta di separare le bimbe, con scarsi risultati. Greta da uno spintone alla Ciccetta, che cade rovinosamente a terra. E qui scoppia il caos: pianti, urla e le due amiche che tentano di consolare le rispettive figlie e contemporaneamente di scusarsi per il loro comportamento. Decidono di offrire alle bimbe la merenda, per calmare gli animi. Ma anche qui la cosa degenera: ognuna vuole mangiare quella dell'altra.Il risulato è che la merenda finisce sul pavimento, assieme al succo di frutta. Madame e l'amica puliscono alla bell'e meglio, tenendo sempre d'occhio le due lottatrici.L'intero pomeriggio trascorre tra "E' mio!" e "No no no". A sera, stremata, la mamma di Greta raccatta la figlia per tornarsene a casa. La Ciccetta, infingarda, si avvicina e le schiocca un bacio sulla guancia. Greta se ne esce con un: "E' proprio simpatica la tua bambina". Ciao, arrivederci. Ci vediamo il prossimo anno.

martedì 25 marzo 2014

SINCERITA'

A volte capita di chiedersi quale sia il tenue confine tra la completa sincerità e il bon ton previsto dal nostro codice sociale. Madame e una sua grande amica sono andate all'asilo frequentato dalla pupa piccola della suddetta amica. Mentre tornavano a casa, la mamma pone alla figlioletta la solita domanda di routine: -Che cos'hai fatto oggi all'asilo? -Ho giocato con le mie amiche -Con chi? -Con Giada, Laura, Matilde e Consuelo -E non hai giocato con Jasmine? (pare sia l'amichetta del cuore della pupa) -No -Perchè no? -Perchè puzza Madame Za-zà e la sua amica si guardano sgomente. -Come puzza?!- Trasecola lei. Che piega ha preso la bimba? Ora dice che la sua grande amica puzza perchè è extracomunitaria? - Nana, non devi dire che Jasmine puzza! Dove l'hai sentito? - Ma mamma, è vero!Mi hai detto tu che non si devono dire le bugie. Jasmine oggi puzzava di odori strani e mi faceva fastidio e allora io l'ho detto - Ma non si dice! Non è educato e pensa come ci sarà rimasta male lei. - No mamma, non ci è rimasta male.Noi glielo abbiamo detto e lei è corsa subito dalla maestra. La mia amica impallidisce. Oddio, chissà cosa penseranno adesso! Che siamo degli xenofobi, che insegnamo alle nostre figlie a prendersela con gli altri perchè sono diversi. Questo è il corridoio dell'antisemitismo, tra dieci anni già me la vedo rasata a zero e con una svastica tatuata sul braccio. Oddio oddio oddio!!! Serafica, la piccola prosegue: -E' andata dalla maestra a chiedere se si poteva cambiare perchè aveva fatto la cacca nelle mutande e poi è tornata profumatissima a giocare con noi e abbiamo fatto che lei era la principessa e noi le dame di corte Tiriamo un sospiro di sollievo. Tutto è bene quel che finisce bene. Magari dovrem
mo tentare di spiegare che sì, va bene dire la verità, ma c'è modo e modo!

lunedì 24 marzo 2014

PICCOLI MOSTRI

Un pomeriggio come un altro, al parco. Madame Za-zà se ne sta comodamente spaparanzata su una panchina mentre la Ciccetta dorme il sonno dei giusti sul passeggino.Due bambine giocano lì vicino con le loro bambole.Hanno due visi da angelo, con i ricci dorati e le guance rosee e paffute. - Facciamo che io elo la mamma e tu la dottolessa e io ti polto la mia bimba che è malata con la febble- propone la più piccola -Va bene- acconsente l'altra, sbattendo i grandi occhioni celesti. E si allontanano chiacchierando. Madame Za-zà sospira, guardando di sottecchi la sua piccola e immaginandola per un momento già quatrenne che gioca con le sue amichette. Le due bimbe ricompaiono nel campo visivo di Madame Za-zà poco dopo. Questa volta hanno una palla colorata. Chiacchierano
ininterrottamente e ridono.Ad un certo punto la più grande fa un lacio lungo e la palla finisce nel cespuglio. -Vai a prenderla!- ordina imperiosamente alla più piccola -No, vai tu. Io non ci vado. -Sì ci vai, perchè io sono più grande e la mamma dice che devi ascoltarmi. Strascicando i piedi, la piccina si avvia lemme lemme verso il cespuglio.All'improvviso si ferma e si abbassa. -Gualda cosa ho tlovato!- urla sventolando un braccialetto colorato, perso probabilmente da un'altra bimba. La sorella maggiore si avvicina incuriosita. -Dammelo, è mio!-afferma -No, l'ho tlovato io!-ribatte la piccola, nascondendo l'oggetto della discordia dietro la schiena. Segue tafferuglio, in cui i due cherubini si tramutano in lottatrici professioniste. Si spintonano, si tirano i capelli e si danno pizzicotti, il tutto condito con urla stridule. Arriva trafelata una signora sfatta e sciatta, ma altrettanto bionda con due fari azzurri. Sicuramente la genitrice delle due belve. In un nanosecondo separa le figlie,rifilando contemporaneamnte tirate d'orecchie a destra e a manca.La rissa è sedata e la mamma trascina le bimbe ancora in lacrime verso casa, ricci biondi, guance rosee e tutto il resto. Madame Za-zà guarda la sua piccola che continua pacificamente a dormire e sospira. Felice perchè ha ancora diversi anni di pace davanti a sè, prima che anche sua figlia si tramuti in un piccolo mostro, capelli biondi e occhi blu.

venerdì 21 marzo 2014

GIORNI INUTILI

A volte la prende così, senza un motivo preciso, un senso di spossatezza infinito. La ricopre come una coltre nera e appiccicosa,le rende difficile perfino respirare. Le pare di rimanere lì,sospesa, in un giorno senza tempo. Un giorno inutile. Si osserva trascinarsi faticosamente fuori dal letto, aggirarsi come uno zombie in giro per la casa incastrata nella solita noiosissima routine.Ogni gesto è vuoto, senza senso. La pece che ha addosso non le permette nemmeno di seguire il filo dei suoi pensieri. E smarrisce se stessa in quella nebbia apatica, ovattata, dove niente la tocca e la scalfisce.Fuori dal suo corpo, intrappolata in una vita che sente estranea, smarrita, sola, indifesa. Attraversa così la giornata. Ma sa, per fortuna, che tutto ha una fine. Domani è un altro giorno. Domani sarà di nuovo come prima, splendido e luminoso. Domani sarà grintosa, felice o semplicemente normale. Domani, quando avrà attraversato il giorno inutile.

mercoledì 19 marzo 2014

AUGURI PAPA'!!!!

Nga ga la-lalala bruuum brumm dada tao tao ello lo babàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè nga ga la-lalala bruuum brumm dada tao tao ello lo babàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè tao ello lo babàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè nga ga la-lalala bruuum babàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè nga ga la-lalala bruuum brumm dada tao tao ello lo babàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè tao ello lo babàààà tutee nga ngaaba mammaaaa gegè tao ello lo babàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè nga ga la-lalala bruuum babàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè nga ga la-lalala bruuumbabàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè nga ga la-lalala bruuum babàààà tutee nga ngaaba bu-bu tata mammaaaa gegè nga ga la-lalala bruuum brumm dada tao tao ello lo ("Caro papà, tanti auguri in questo giorno speciale. E' un anno che ci conosciamo (mese più mese meno) e in questo periodo ho notato con piacere che ti sei applicato molto per colmare le tue lacune. So che non è facile non avendo degli esempi su cui basarti. Ma il tuo lavoro da autodidatta sta dando i suoi frutti.
Ho visto finalmente che hai imparato a cambiarmi e lavarmi, anche se con i body e i pigiamini pieni di bottoni perdi ancora un pò del tuo self-control. Mi piace quando mi dai la pappa, mi piace quando ti avvicini con il cucchiaino e io, veloce, volto la testa dall'altra parte e chiudo la bocca. E' un gioco davvero divertente! E quando mi porti tu a passeggio o mi prendi in braccio io mi sento così importante. Sei davvero il papà più magnifico del mondo! Quando poi la sera sono stanca tu mi coccoli sul divano ed io mi appisolo felice sulla tua pancia, come papà orso con il suo orsetto. Non so se hai poi mai notato quanto ci assomigliamo: occhi, capelli, mani e perfino i piedi. Si vede proprio che sono la tua bambina. E pensa che la notte anche io, come te, parlo nel sonno. Non vedo l'ora di fare le scampagnate in bicicletta e, quando sarò più grande, i giri in moto con te. Ti voglio bene papà, perchè sei proprio il più bravo del mondo!" )

lunedì 17 marzo 2014

MITI DA SFATARE

Chi ha detto che fare shopping con un bambino è impossibile? Sabato, causa guardaroba da rinnovare urgentemente e approfittando dei super saldi dell'ultimissimo momento, Madame Zazà ha avuto quella che col senno di poi si può definire la regina delle pessime idee, ossia un'allegro pomeriggio di shopping con nana al seguito. E che sarà mai, pensava la sprovveduta, la carico in auto e lei si addormenta; la scarico e la metto sul passeggino e lei continua a dormire. Ed io intanto mi provo quei deliziosi abitini, quelle allegre magliettine colorate che fanno tanto bella stagione. Tutta proiettata verso il futuro,la meschinella già si vedeva sfilare agghindata tra file di commesse che le facevano mille complimenti su come le calzavano gli abiti e su quanto fosse fortunata ad avere ancora un fisico così dopo la gravidanza. Con gli occhi che ancora brillavano, Madame Zazà scarica coraggiosamente la Ciccetta che, come da previsioni, dormiva placida e bavosa sul seggiolino della macchina. La bimba mugugna il suo disappunto mostrando i denti e liberandosi simultaneamente dell'odioso copricapo. E vabbè, tanto fa caldo e siamo vicini all'entrata. Con passo baldanzoso entra nella galleria commerciale, canticchiando sommessamente "Ci son due coccodrilli...". La piccola nel frattempo si è destata completamente, galvanizzata dalla folla e dalle voci. Madame Zazà punta il suo negozio preferito e veleggia libera e spensierata tra le file di vestiti, guardando qui e pescando là. In un batter d'occhio accumula una pila di roba sul maniglione del passeggino, mentre la bimba fa il pieno di complimenti. "E ora via, andiamo a provarci questi bei vestiti!" esclama euforica la nostra eroina. Infilarsi nel camerino con il passeggino è impossibile: o tu o lui. Ma non si può lasciare la bambina fuori da sola e, casualmente, tutte le simpatiche commesse che hanno poco prima dato buffetti e mandato baci alla pargola, si sono misteriosamente dileguate. Con un sospiro, appendi tutti i capi al gancio nel camerino, stacchi la valigia (perchè non si può chiamare borsa una cosa che pesa come minimo 20 kg) e la incastri sotto lo sgabello e poi togli la pupa e la appoggi delicatamente sopra lo sgabello. " Adesso amore tu stai lì buona buona che la mamma si toglie i vestiti" Lei ti guarda con i suoi occhioni e ti sorride. Mentre tenti di sfilarti la maglietta facendo attenzione a non fare cadere la roba appesa, la nana malefica con un colpetto scende dallo sgabello. Tu ti contorci ancora mezza incastrata nel maglione, una manica si impiglie nell'appendi abito mentre tua figlia scosta la tenda e svelta si precipita verso la libertà. In un battibaleno ti reinfili la maglia, spalanchi la tenda, ti catapulti fuori, il piede si incastra nella tracolla della valigia, sbatti violentemente contro un ragazzo che stava entrando nel camerino vicino al tuo, bofonchi delle scuse e scandagli con il tuo mamma-radar il negozio alla ricerca della pargoletta. Lei intanto sta trotterellando tranquilla verso l'uscita, facendo graziosamente ciao ciao con la sua manina agli ignari clienti. Ti tuffi e la raggiungi appena fuori dal negozio e mentre la abbracci in una scena strappalacrime da film....UEEEEEEEEEEEEEEE! L'agghiacciante sirena dell'antitacheggio immobilizza ogni persona nell'arco di 1 km. Sguardi indignati carichi di disapprovazione si puntano su di te. Ti guardi le braccia e scopri con orrore che uno dei vestiti con relativo appendiabito si è incastrato nella tua manica! Mortificata, rientri con tua figlia in braccio che si divincola come un'anguilla perchè vuole camminare e l'abito ormai lurido e sgualcito. Rossa in viso e pure sudaticcia, recuperi il passeggino e ti appresti a uscire furtivamente dal negozio. Ma l'umiliazione non finisce lì: una commessa, giovane e graziosa, si materializza all'improvviso e ti informa con un sorriso a trentadue denti che purtroppo devi comperare il famigerato vestito, in quanto ormai invendibile. Sbuffando, ti accasci sulla cassa e porgi il bancomat all'odiosa venditrice che ti sussurra il prezzo mentre batte frettolosamente sui tasti. La nana intanto ne approfitta per buttare a terra nell'ordine: una graffatrice, una pila di cataloghi, un portapenne con relative penne e la borsina con il suo malefico contenuto. Con un sorriso ormai tirato la graziosa ragazza ti porge il bancomat e tu, a testa bassa e con le pive nel sacco, ormai definitivamente abbattuta, torni alla macchina. Leghi la Ciccetta al seggiolino. Lei, presa da improvvisa narcolessia, chiude gli occhi e piomba in un sonno profondo. Getti la valigia e la borsa sul sedile anteriore, carichi grugnendo il passeggino nel bagagliaio e parti. Al primo semaforo inchiodi perchè becchi l'onda rossa anzichè quella verde e dalla borsa fa capolino la targhetta del vestito. Ti sfugge l'occhio e ora hai davvero toccato il fondo: non solo ti è toccato acquistare un abito rovinato, ma l'hai pure pagato un prezzo da capogiro, perchè invece che quello in saldo hai preso quello della nuova stagione. E a casa scopri che non hai affatto recuperato la forma fisica pre-parto e nell'abito ci entri solo con una gamba.

venerdì 14 marzo 2014

TEMPO DI...

E' tempo di inspirare, espirare. Rilassiamo il corpo, rilassiamo il cervello... No, non è un blog sullo yoga. E' il mio mantra personale con cui affrontare la giornata.E un pò anche la vita. Sono Madame Za-Zà, una come tante, una come voi.Che ha un compagno, Mr. X, una bimba, chiamata la Ciccetta, due gatti e un cane. Che ha un lavoro a tempo pieno, che sta fuori casa 10 or
e, che vive in bilico, annaspa con la testa fuori dall'acqua. Ma che si diverte. Tanto.Con la sua famiglia, i suoi amici, i suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori. Che sa ancora stupirsi, forse troppo e che vuole a modo suo lasciare un segno, piccolo e irrilevante, nel grande flusso del tempo, solo per sentirsi un pò più reale, come stesse affermando: "Ehi, ci sono anche io!". E quindi...Facciamo il saluto al sole!